La mappatura dei nei serve al dermatologo per valutare di che natura sono le lesioni pigmentate presenti sulla pelle. Si tratta di un esame che andrebbe effettuato almeno una volta, se non periodicamente, per monitorare la situazione della cute e scongiurare la formazione di patologie gravi come il melanoma.
Il rischio che si corre quando ci si espone al sole o alla luce di una lampada abbronzante, senza le dovute precauzioni, è l’insorgere di melanomi.
Si tratta di tumori della pelle che si evolvono con particolare aggressività. Tuttavia
prima di allarmarti considera che un esame specifico e controlli periodici sono in grado di scongiurare ogni complicazione.
Innanzitutto c’è da dire che non tutti i nei atipici diventano melanomi; inoltre, un controllo tempestivo
permette di predisporre una terapia efficace che conduce alla guarigione completa del paziente colpito da melanoma. Per questo è importante vincere la paura o la pigrizia e recarsi da un dermatologo per un esame della pelle.
Cosa
sono i nei? Si tratta di macchie pigmentate che si formano in seguito all’accumulo di cellule che creano la melanina: queste cellule hanno il nome di melanociti.
Cosa accade in seguito alla mappatura? Il dermatologo ti fisserà un appuntamento per un nuovo controllo, a distanza di qualche tempo. Si tratta di un intervallo necessario a verificare come si evolve la situazione. Se durante la nuova visita risulteranno modificazioni anomale dei nei, sarà necessario procedere con ulteriori valutazioni. In questo caso il dermatologo può reputare indispensabile asportare chirurgicamente il neo e analizzarlo attraverso un esame istologico. La presenza di un cambiamento del neo non significa che ci si trovi obbligatoriamente in una situazione di patologia; solo l’istologia sarà in grado di confermare se si è in presenza di un melanoma o soltanto di un neo atipico.